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L'ENIGMA DELL'ANTRO PERDUTO

Da secoli, il Lago d'Averno, con le sue acque cupe e la sua fama di ingresso agli Inferi, affascina storici, archeologi e amanti del mistero. Nell'immaginario collettivo, questo luogo mitico è indissolubilmente legato alla figura enigmatica della Sibilla Cumana, l'antica profetessa che, secondo le leggende, vaticinava dal profondo della sua grotta. Oggi, una suggestione audace, alimentata da recenti studi e persino da spunti letterari, potrebbe essere sul punto di rivoluzionare la nostra comprensione di uno dei siti più sacri e misteriosi del mondo antico.

Tutto ha inizio, o per lo meno si riaccende, con l'eco del saggio "Il mistero del tempio cimmero", un'opera che, pur nella sua veste di analisi e ricerca, ha saputo accendere i riflettori su dettagli topografici e archeologici finora sottovalutati. Il libro, con la sua indagine rigorosa, accompagna il lettore in un viaggio tra miti e scoperte, suggerendo che la vera ubicazione del luogo di vaticinio della Sibilla potrebbe non essere quella tradizionalmente accettata.

La tradizione archeologica ha a lungo identificato la Grotta della Sibilla con la galleria scavata nel tufo alla base dell'acropoli di Cuma nota come Crypta Romana, oggi non visitabile, che si snoda tra Cuma e il litorale, fama offuscata per qualche tempo dalla scoperta di  un'altra cavità ubicata sull'acropoli, nota come Antro della Sibilla, poi rivelatasi di epoca successiva e realizzata per scopi militari. Il ritrovamento di un'ulteriore grotta lungo le rive del Lago d'Averno, nota come Grotta della Sibilla, suscitò entusiasmo tra gli studiosi perché ritenuta la tanto agognata sede delle attività oracolari della Sibilla che però risultò essere un semplice percorso militare per favorire il collegamento tra la parte interna del Portus Iulius ricavato dal lago con Baia.

Tuttavia, "Il mistero del tempio cimmero" e, ancor più, analisi approfondite di testi antichi, puntano verso una direzione sorprendente: la possibile esistenza di una cavità, finora sconosciuta, situata proprio in prossimità del cosiddetto "Tempio di Apollo" sul Lago d'Averno.Questo enigmatico edificio, spesso etichettato come "Tempio di Apollo" per le sue imponenti dimensioni e l'associazione con la divinità oracolare, è parte volumetricamente preponderante di uno stabilimento termale. Eppure, la sua vicinanza al lago e la sua conformazione e diversi riferimenti letterari, hanno sempre alimentato il sospetto che potesse celare qualcosa di più.

L'ipotesi che la vera "Grotta della Sibilla" non siano le dette gallerie, ma una cavità segreta nei pressi del c.d. "Tempio di Apollo" sull'Averno, è di una portata straordinaria. Se confermata, questa scoperta avrebbe un'eco internazionale senza precedenti, riscrivendo capitoli interi della storia antica e dell'archeologia.
Immaginate: il luogo in cui la Sibilla Cumana, ispirata da Apollo, proferiva i suoi oracoli, non sarebbe più un'arteria di passaggio, ma un santuario nascosto, intimo, forse accessibile solo a pochi iniziati. Questo cambierebbe radicalmente la nostra percezione dei riti e delle pratiche divinatorie nell'antichità romana.

Le basi per questa affascinante teoria non sono solo frutto di speculazioni. Ricerche recenti si sono concentrate su:
Reinterpretazione di Fonti Classiche: Autori come Omero, Virgilio, Strabone e Tito Livio descrivono i luoghi con dettagli che, se letti con una nuova lente, sembrano adattarsi meglio a una cavità più vicina alle sponde dell'Averno, come sosteneva anche lo storico Paolo Antonio Paoli, piuttosto che alla galleria di Cuma.

Infatti, il Maiuri, archeologo di fama, riteneva fosse una versione rinnovata della sacra grotta realizzata in espiazione ovvero una sorta di offerta sacrificale per le trasformazioni poste in essere intorno al lago, ormai destinato tra l'altro a cantiere navale in quanto estensione del Portus Iulius. Alcune descrizioni, infatti, alludono a un ingresso più "mistico" e "nascosto", avvolto dalle esalazioni vulcaniche che presso la suddetta grotta cumana non sono mai state segnalate.

Topografia Antica: La conformazione del terreno e la presenza di percorsi antichi indicano che l'area attorno al "Tempio di Apollo" era un fulcro di attività e di culto, rendendo plausibile la presenza di un santuario oracolare di primaria importanza.
Attualmente, si attendono ulteriori indagini e, se le evidenze si rafforzassero, l'avvio di scavi mirati e estremamente cauti. L'area è di grande pregio archeologico e richiede un approccio metodico e rispettoso.

Se la presenza di questa cavità fosse confermata e, ancor più, se si rivelasse essere l'autentica sede dell'antro sibillino, l'Averno non sarebbe più solo un luogo di leggende, ma un punto focale per la comprensione di uno degli oracoli più importanti del mondo antico. Sarebbe una scoperta capace di risuonare per secoli, arricchendo il nostro patrimonio culturale e offrendo nuove prospettive sulla mente e sulla spiritualità dei nostri antenati.

Il saggio "Il mistero del tempio cimmero" potrebbe averci offerto la chiave per svelare uno dei segreti più affascinanti della storia romana, trasformando una suggestione di ricerca in una potenziale realtà archeologica di risonanza planetaria. Il mondo trattiene il fiato, in attesa che il Lago d'Averno riveli i suoi più profondi e antichi segreti.

 

 


 

IL MISTERO DEL TEMPIO CIMMERO

Le acque flegree, il termalismo, l'Averno, la Sibilla Cumana e il c.d. tempio di Apollo immaginato.

"Per fare chiarezza sul mitico antro, sull'ubicazione del detto tempio e forse svelare aspetti ignoti sulla figura della Sibilla Cumana".

 

 

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